Congresso SASRO 2024: Networking e nuove prospettive in radio-oncologia
Martina Bürgi
L'incontro annuale SASRO si è tenuto dal 19 al 21 settembre 2024. Circa 500 partecipanti si sono riuniti presso il CAMPUS di Sursee per il 28° Congresso SASRO. Il tema del congresso di quest'anno è stato «Learning Health Systems: collection of evaluable data, data transformation into knowledge, feedback to patient value». Su questo tema e su altri aspetti si sono tenute molte presentazioni interessanti.
Il primo giorno della conferenza, a parte la riunione dei responsabili TRM, non si sono svolte sessioni extra per i tecnici di radiologia medica, anche se ci sono stati alcuni interventi che è valsa la pena di ascoltare anche per il nostro gruppo professionale. Ad esempio Lisa Milan dell'Ospedale EOC di Bellinzona ha presentato l'implementazione clinica di un MR-Only-Workflow per il trattamento radioterapico intracranico. È probabile che in futuro i «MR-Only-Workflows» si affermino sempre di più, almeno negli ospedali più grandi, quindi potrebbe essere utile conoscere e trarre vantaggio dalle esperienze degli ospedali che hanno già integrato tali flussi di lavoro nella loro routine quotidiana. Alla prima serata del congresso si è tenuta la tradizionale «Speakers Dinner» presso il ristorante Baragge di Sursee. Tutti coloro che hanno tenuto una presentazione durante il congresso sono stati invitati e hanno potuto gustare deliziosi hamburger.
Attacchi informatici alle strutture sanitarie
Ben fortificati abbiamo continuato venerdì, erano presenti molte più persone rispetto al giorno precedente. All'inizio della seconda giornata vi è stata una sessione dedicata al tema degli «attacchi informatici». Sono stati mostrati esempi impressionanti di attacchi agli ospedali già avvenuti in passato, non solo in Paesi lontani (come il Canada), ma anche in Europa (tra cui Spagna e Irlanda). Le conseguenze sono state devastanti: ad esempio si è perso l'accesso alle cartelle cliniche, non è stato più possibile pianificare l’irradiazione, eseguirla e documentarla, ecc. Ci sono voluti giorni o addirittura mesi prima di poter ripristinare la normalità! Ciò rende ancora più importante prendere a cuore le raccomandazioni e le norme del reparto IT e metterle in pratica, in modo da evitare il più possibile incidenti di questo tipo.
Team multiculturali: vantaggi e sfide
La prima sessione dei TRM è iniziata alle 11.00. L'argomento principale «Pianificazione dell’irradiazione» è stato molto apprezzato: la sala del seminario era così affollata che alcune persone hanno dovuto rimanere in piedi. La sessione pomeridiana è proseguita con argomenti interessanti. Il tema dei team multiculturali è stato discusso due volte, evidenziando sia i vantaggi che le sfide come ad esempio i problemi di comunicazione, non solo a livello verbale. È certamente importante essereconsapevoli di queste sfide e che gli ospedali come pure gli istituti offrano supporto se si verificassero problemi più gravi.
Oltre alle numerose presentazioni, c'è stata sempre l'opportunità di guardare i numerosi poster o di scambiare idee con altre persone (dello stesso o di un altro gruppo professionale, dal volto familiare o nuovo). Le pause e l'evento sociale, che si è svolto il venerdì sera nel campus, sono stati ideali per fare networking. Vivaci discussioni si sono susseguite riguardo a un'ampia gamma di argomenti. Anche lo stand dell’ASTRM è stato molto visitato, nonostante la posizione piuttosto nascosta. I «calzini xray» sono stati ancora una volta molto apprezzati. A proposito: possono essere ordinati in qualsiasi momento tramite il seguente link: selezionare il link.
Studio comparativo presso l'Ospedale universitario di Zurigo (USZ): maschere aperte e maschere chiuse
Le ultime sessioni dei TRM si sono svolte sabato mattina. Anche se alcuni volti apparivano ancora un po' stanchi, la sala seminari è stata ancora una volta molto frequentata. È stato presentato uno studio, condotto presso l'USZ, nel quale sono state messe a confronto maschere chiuse e maschere in cui una parte del viso rimane scoperta. Gli obiettivi dello studio erano quelli di indagare gli effetti delle maschere a viso aperto sul comfort e sulla preferenza del paziente rispetto alle maschere a viso chiuso e di determinare la capacità di immobilizzazione delle maschere «open face». Per quanto riguarda i risultati del primo obiettivo sono stati chiari: le persone sottoposte al trattamento hanno provato significativamente meno ansia e dolore con le maschere aperte. 27 dei 29 partecipanti hanno preferito le maschere aperte. Per quanto riguarda l'accuratezza dell'immobilizzazione, è stato spiegato che con le maschere aperte le fluttuazioni interfrazionali degli spostamenti – ad eccezione dello spostamento laterale – erano maggiori rispetto a quelle delle maschere chiuse, tuttavia, non è stata riscontrata alcuna differenza significativa nelle fluttuazioni intrafrazionali tra i due tipi di maschera. Nonostante i risultati positivi all’USZ la maschera chiusa rappresenta ancora lo standard. Chissà se l'altro tipo di maschera con il viso aperto si diffonderà sempre di più con l'aiuto di ulteriori studi e nel corso del tempo.
In sintesi il Congresso SASRO di quest'anno è stato un altro successo e ha dimostrato ancora una volta che la radioterapia è molto più che «premere bottoni»! Nel 2025, il congresso si terrà a Davos dall'11 al 13 settembre. Non vediamo l'ora di vedere quali temi attuali e quali ulteriori sviluppi ci attendono.
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